"Cucina pseudo-emiliana..."
Un piovoso sabato sera ci siamo imbattuti in questa trattoria-pizzeria (così recita l'insegna all'ingresso), non troppa gente, ambiente apparentemente tranquillo, entriamo.
La prima cosa che ci colpisce è l'ampiezza del locale ma malamente organizzato, molti spazi vuoti e tavoli un po' alla rinfusa. Ci accomodiamo in un tavolo al di sopra di una finta terrazza con ringhiera, idea simpatica, e subito la cameriera con molta gentilezza ci porge i menù. La varietà di pizze è notevole, sia tradizionali che "speciali", oltre ché una buona dose di antipasti, primi e secondi suddivisi in terra e mare. Ordiniamo un antipasto (frittura di verdure in pastella) e due pizze, frutti di mare e rucola e salsiccia. La frittura è buona ma scarsa di varietà, molto cavolfiore e poco del resto mentre le pizze sono gustose, ben cotte e del giusto spessore anche se una un po' bruciata sul bordo. Omaggio dopo il pasto un sorbetto un po' sciatto. I dolci sono fatti in casa anche se non in maniera eccelsa, la panna cotta si sfalda e la tarte tatin ci viene servita fredda e non tiepida come dovrebbe. Caffè e grappa. Totale in due €. 51,50.
In conclusione per essere un locale di periferia i prezzi sono un po' alti rispetto alla qualità offerta.
A. & M.